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Summer@BU: the mirage of the bra

La mattina comincia un po’ stancamente…sono le 9.50 ed è da 20 minuti che sono seduto alla mia “scrivania”. Ho compiuto tutte le operazioni mattiniere. Le mie tre caselle di posta, i miei siti di informazione, qualche blog, skype che ti ricorda i compleanni (Auguri Mel!!!)…e ora sono pronto.

Ho deciso però, di prendermi altri 10 minuti per raccontare la trasformazione di una città e di una università.
Lo scorso week end, ero un po’ “home sick” così ho deciso di salire sul primo aereo per l’Italia e di tornare a casa per vedere amici, morosa, famiglia. Sono partito da Bournemouth la mattina di giovedì che pioveva e tirava vento a raffiche…sono arrivato a Londra e il vento era cessato ma la pioggerellina inglese continuava. E fin qui nulla di strano. Salito sull’aereo, come da tradizione, tocco il sedile e mi addormento.

Scendo a Milano. L amia giacca “Casco”- dal peso specifico di 20 Kg – è inadatta ai 18 gradi e forse più che trovo il primo Maggio…la tengo su un po’ ma poi non resisto. Risultato: una volta tolta la giacca avevo bisogno di una doccia. Ma fin qui nulla di strano. È maggio, è Italia.

Torno a Bounemouth martedì: lascio il mio gillet senza maniche nella valigetta, e rimetto la mia giacca “Casco” memore di come fosse il tempo la settimana prima…scendo a Londra e già un po’ capisco di essermi perso qualche passaggio. Ma la vera tragedia succede quando arrivo qui. Al mare.

Ragazzi è estate! Io non ci posso credere. Nel giro di 4 giorni tutto è cambiato. Il vento e la pioggia hanno lasciato spazio ad un cielo blu e ad un sole caldo. Mi sento a disagio a girare con il mio gilerino senza maniche come giacca…nessuno ha la giacca! Ma so che il giorno che lo lascerò a casa sarò sorpreso da una tormenta di neve alla fermata dell’autobus…

Gran parte delle fanciulle inglesi non hanno il reggiseno per lasciare la schiena lampadata scoperta, altre hanno degli shorts improponibili. Io e Luca giriamo con le nostre giacchette da italiani medi che non si fidano per il campus, memori che un giorno il famoso Enghlish Weather ce lo metterà in quel posto…

E noi saremo pronti.

È proprio vero. In Inghilterra si parla solo del tempo!
😉

Baci&Abbracci

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